Un sogno nella natura

Una storia infinita, in cui “Ehi, ma quel tizio mi ricorda qualcuno” non ha più nemmeno senso… È evidente che osservando una persona negli occhi, o per lo meno in viso, possiamo ricordare quello che essa ci richiama. Altrimenti perché dovrei esserne tanto ossessionato? Perché quei capelli spumeggianti come ‘l mare più desiderabile, in cui pur non mi bagnerei, che cadono in una cascata tanto stupefacente, attorno a quel viso dagli occhi che ricordano un oceano lontano, ed il naso, con quel taglio insieme retto e curvo, perché dovrebbero tanto affascinarmi? Che senso ha per me quel profilo? Io non lo so… Ma inspiegabilmente sono obbligato ad osservarlo. Come se questa storia in fondo la conoscessi già. Da qualche parte in fondo ai confini delle più audaci e lontane galassie, c’è comunque qualcosa che potrebbe esserci familiare… Forse che, le particelle che compongono quella che potremmo dire la nostra anima, siano già state in questo universo? Come se al momento di massima implosione noi fossimo stati già a contatto con gran parte delle cose, che ora, gioiose, ci salutano se ci riconoscono. Quelle che non abbiamo mai visto sono invece un poco diffidenti… Ma basta fare amicizia! Così la materia si colora di vita, ogni piccolezza è unica e riflette a modo suo il mondo intero. Elementi diversi con ricordi comuni. Come se in noi vivessero un certo numero di variabili, che danno una base, il nostro nucleo immutabile, che poi, ogni volta, composto in maniera diversa produce tante e sempre nuove variazioni di un unico tema… Oppure potremmo essere irripetibili: ogni mosaico di elemetenti è difficile che si ricrei uguale… Ma in un certo senso in un tempo infinito noi siamo già stati ogni cosa, e per questo possiamo avere, se le coltiviamo e non le dimentichiamo del tutto, sempre più interazioni con ogni cosa naturale. È un’immagine così bella, e pure così… Impossibile? Ma diventare il mondo… Rivivere migliaia e migliaia di storie, conoscere e riconoscere persone, luoghi, cose… Tutto ciò accade, e accende un magnifico sogno: senza fine, migliaia di parentesi, ciascuna fondamentale, sono allora le vite che abbiamo visto o a cui abbiamo partecipato. E nasce un senso nuovo: un’armonia che riesce a conciliarsi con ogni cosa, il tutto, non è più estraneo e oscuro, non è più semplice massa, materia da utilizzare, diventa invece qualcosa di amichevole e sempre attivo insieme che passivo su di noi… Se noi possiamo immaginare, pensare e ragionare è perché c’è una certa comunicazione, qualcosa che si vede appena, ma si sente a volte. Basta carezzare un ramo, una mano, o anche osservare il terreno. Io so, che queste sono solo invenzioni, ma vissute restituiscono molto più di quanto un uomo comune possa vedere. Non sono poi così vere? Ma la loro falsità è più distante di quella che mi pare impersoni il mondo di quest’ora.

2 comments

  1. Terrypoem · febbraio 4, 2016

    Molto bella la tua riflessione,non sono riuscita a trovare il tasto “mi piace” per esprimere il mioo gradimento…ed ho inviato il mio commento…grazie!!!

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    • andreacoletti · febbraio 4, 2016

      Grazie mille a te per l’apprezzamento! È davvero fantastico scrivere, e sapere che le proprie opere possono ispirare le persone è il massimo 🙂

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