Il viaggio mai completo

Noi siamo fatti delle nostre scelte, dei nostri atti, emozioni, pensieri, successi e fallimenti. Il carattere ci è dato, ma in fine noi lo plasmiamo con il nostro viverlo. Sarà come il nostro bastone da passeggio, con il manico adatto solo alla nostra mano, con il segno delle pietre e dei rami che ci aiutato a sorpassare, con la curvatura del nostro peso. La nostra curva specifica, che come un arcobaleno, è però dato dalla luce e dalla pioggia. Mille aghi caldi, freddi, acidi, dolci e insperati o riconosciuti in assoluto, in cui in diversi modi, in diversi colori, ci specchiamo.È nelle nostre mani, così come la vita: il mantello che portiamo sulle spalle. Protezioni importante il corpo e lo spirito, ma conservarli, e conservarli in un certo modo non è cosa automatica. L’errore deve essere la nostra molla, piuttosto che una pala che scava attorno ai nostri piedi. Il successo è un’ala, e più viene coltivato, più saprà spingerci in alto. Perché gli errori fanno solo saltellare, svolazzare, come i polli. È un inizio, ma si deve fare il salto successivo, e come un cigno, spiccare il volo. Prepararsi per un ultimo canto degno e glorioso per un uomo.

C’è ancora spazio, e dovrà essere riempito, aggiustato e portato alla sua massima fioritura. Perché ogni evento è un frammento, non solo nella storia, ma anche nella nostra esistenza… Una parte, una parte orientata. Anche un accordo non sapremo mai se sarà maggiore o minore finché non arriveremo a scoprire la nota nel mezzo. Allora l’insieme sarà un chiaro splendore.

Non la abbiamo in mano quella nota, dico: dobbiamo costruire noi la giusta frequenza, trovare il materiale e le distanze adatte tra le corde o tra i fori, come millenni fa e anche oggi fanno migliaia di uomini sulla terra.

Tutto sta nel giusto orientamento e nel sapersi quei viandanti con mantello e bastone che impavidi stanno costruendo il loro essere. Noi, non la vita siamo responsabili. 

.La foto è scattata da dentro il ponte dei sospiri a Venezia, l’ultima luce e l’ultima Venezia che potevano vedere i condannati prima della pena.