Spaziando tra l’oggi e il domani 

Qual è il senso della vita?Una domanda sparsa, gettata qua e là dai molti partecipanti al suo spettacolo.

“Senso” cosa ci stiamo chiedendo esattamente con questa parola? Il senso della vita potrebbe essere l’insieme delle esperieze di tutti gli esseri del nostro circondario. Tutte le persone, piante, pietre, misteri e magie che abbiamo incontrato, con la loro natura convenzionale, più quella che noi attribuiamo a loro. Questo potrebbe essere il senso della vita da un punto di vista linguistico, simbolico. Ma il senso della vita, quello vero, non solo imbrogliato con una risposta meditata, quale potrebbe essere, possiamo avvicinarci ad esso?

Potrebbe essere qualcosa di tragico, titanico: semplicemente: una teatralizzata battaglia dove ciascuno con il suo modo, più o meno indipendente, si mette di fronte ai giorni e si trova a fare. Ha delle abitudini, dei difetti e dei pregi, e in modo più o meno consapevole li impersona nel suo esistere.

Così il senso della vita sta nell’essere personaggi gettati in un certo ambiente, in una parte del mondo, aperta e ancora tutta da scrivere. È essere un punto, perciò avere una propria dimensione, e cioè aver la possibilità di ripetersi in infinite combinazioni: ci sono linee, ellissi, iperboli e… circonferenze. Alcuni sono anche curve più eclettiche e cercano di costruire un percorso nuovo.

Nel senso della vita ci sono le sue leggi, il piano in cui ci si muove, con tutta la ricchezza delle sue possibilità. Ostacoli, forature, …felicitazioni. E costruire questa nostra storia, disegnata e tratteggiata, arieggiata, è un senso che può anche prevedere divinazioni, ascesi o credi di vario tipo. Magia, superstizione,superstizione sociale. C’è tutto questo nel senso della vita e ciascuno può interpretarlo, deve interpretarlo, poiché vivendo ogni giorno, pensando distrattamente, o in modo accorto, sognando o dormendo… esiste. E ha una vibrazione di fondo, il senso, — quella dimensione, che va esplorata fin nel suo cuore — che se richiesto non emerge, ma che se osservato, con grandissima cura, può essere svelato.

Uno può anche pensare di non avere più niente da fare, di aver perso tutto ciò che costituiva il suo vivere, la sua possibilità di vivere. Allora l’uomo può anche uccidersi.

Il vuoto che ho visto questa tiepida mattina di primavera, ha acceso una notte di mille speranze, in cui non ho dormito, immaginando possibili storie d’amore… questo senso io non capisco: perché il vuoto? Perché non il fine?

Dondolandomi sulla montagna innevata ho visto qualcosa, ma tra me e quello c’è un lungo percorso, e… quale direzione dovrò prendere questa volta? La mia ombra continua pure a seguirmi, e anche nel buio posso sentire il suo respiro! Una traiettoria… 

una

Traiettoria

Viaggia il viandante, con il suo fuoco e la sua ombra.