Sto pensando ad un racconto, una storia d’amore. Tra le pieghe della giornata ritaglio questi momenti che si intessono di senso, risuonando con il mio sognare Il sentimento. Condivido volentieri con voi questa vibrazione
Per la prima volta capiva cosa significasse davvero essere-per. Non sentiva alcuna costrizione, alcun limite nel suo agire. Lei era come una vibrazione costante nella sua vita, che risuonava e brillava appena sotto la superficie di tutti gli attimi delle sue giornate. Non aveva bisogno di guardarsi intorno, tra la folla, di cercare, di capire: sapeva perfettamente che lei stava vivendo in una dimensione vicina, e poteva ancora sentire il suo peso sul suo corpo, il suo speciale modo di abbracciarlo, e… il battito del suo cuore. Ogni respiro che prolungava la sua vita, prolungava anche il sentimento della sua anima, perché ricordava così tanto il suo profumo. Prima di quel momento non sapevo cosa significasse vivere, ora ogni cosa era più vivace, più leggera. Si metteva di fronte a lui, e lo salutava. Dolce, entrava nel suo io per informarlo della bellezza e della naturalezza che aveva di fronte. Così ora conosceva la natura. E le cose… ah, le cose, avevano tutto un altro senso: ciascuna cantava la sua storia e si stagliava disponibile alla sua mano, al suo osservare, al suo respiro. Era una esperienza tanto luminosa, che nulla avrebbe potuto annebbiarne lo splendore. E quando vedeva il suo viso sorridente, avvicinandosi, ecco che allora tutto, tutta la giornata, l’inciampo sul selciato sconnesso, la fatica della lezione, quel pasto fatto rapido, e l’aiuto dato a quell’uomo per strada… tutto cadeva nel suo giusto posto. Sapeva già cosa lo aspettava quando vedeva il suo sorriso, e davvero, poteva vivere insieme nel presente e nel futuro. Camminava normalmente, e intanto tutti e due si erano già riconosciuti, avevano già pronto l’ordine nelle mani, nei visi: ecco la persona amata, stringila forte, sentine il respiro …e baciala. Così fecero ogni volta, e sempre. Quando si incontravano lui camminava senza fretta verso di lei, gustandosi il mondo che li sorreggeva in quel momento magico. Lei lo osservava avvicinarsi, sentendone gli occhi, ascoltandone il suono, tra tutti gli altri che la circondavano. Poi si riunivano. Tutto il loro tempo non era spezzato in parti in cui non erano insieme, e altre in cui lo erano, no. Il loro tempo era presente. Un presente continuo, accolto da un ambiente infinito, dove ogni particolare angolo o sasso, poteva abbracciare uno speciale senso, se veniva toccato da loro, insieme, e diventare una stella, una segnovia per il loro viaggiare.
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