Ci sono modi diversi di coltivare il dolore e la tristezza nella musica e in molte altre arti. Alcuni hanno una profondità di pensiero davvero lampante e apprezzabile, ma la usano per auto infliggersi dolore e appoggiarsi alla storia cattiva. Invece altri esprimono con infinita delicatezza il loro dolore e rendono un servigio immenso all’umanità, poiché trasformano il brutto in bello, il triste in commuovente e infuocano gli spiriti dei grandi patrioti della vita.

Questo scatto è stupendo…quiete sulla frenesia dell’uomo (nello sfondo il suo cemento).
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Grazie! Ora che studio a Venezia antropologia culturale quasi ogni giorno vado in treno alla Serenissima. Cercherò di cogliere la laguna nelle sue sfaccettature stagionali e umane 🙂
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Ti seguo…
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